Sat Nam: Salutare e lasciare andare le vecchie abitudini
SAT NAM
Traduzione
VERA IDENTITÀ
Questo mantra, composto da due “semplici” parole, condensa il seme che è alla base della nostra esperienza umana di “partenza” e di “arrivo”.
Nella traduzione letterale, SAT NAM, significa “Vera identità”, che per quanto ad un prima fugace lettura possa sembrare avere un senso, successivamente diventa più chiaro che è un ossimoro. Ma andiamo per gradi.
A cosa ti può servire?
– Aiuta a ridurre la pressione dell’ansia e dello stress
– Può creare uno stato di quiete e di gioia
– Dà energia allo spirito e alla psiche
– Risveglia l’intuizione e la creatività e il coraggio
Nel momento in cui si canta il SAT NAM si attiva l’energia che cancella i vecchi schemi, creando spazio per installare nuovi “modi di fare”. Attraverso questo meraviglioso strumento si possono eliminare tutti gli effetti negativi, anche quelli che derivano da una giornata passata completamente immersi nel mare dello “stress perenne”.
L’esperienza prima di tutto: Una semplice meditazione per sperimentare la potenza del Sat Nam
Oltre ad essere un saluto che normalmente ci si scambia tra praticanti di Kundalini Yoga, questo mantra è utilizzato alla fine delle lezioni per chiudere e sigillare lo spazio aperto all’inizio delle classi dall’Adi Mantra. Per provare con quale e quanta forza il suono di queste due parole può “impattare” sul tuo sistema, puoi fare questa piccola meditazione che ti impegnerà solo per 11 minuti.
1) Apri lo spazio dell’esperienza vibrando l’Adi Mantra 3 volte.
2) Siediti a terra e incrocia le gambe tenendo la schiena dritta, ma rilassata (Nel Kundalini Yoga questa postura è detta “posizione facile“). Se non ti senti a tuo agio o trovi particolarmente scomoda questa posizione, puoi allungare le gambe mentre ti poggi con la schiena contro un muro, o sederti su di una sedia con la schiena dritta, senza poggiarti alla spalliera.
3) Chiudi gli occhi e concentrali nel punto al centro tra le sopracciglia.
4) Metti le mani nel mudra della preghiera, palmo contro palmo con i pollici verso il petto, a contatto con il centro dello sterno.
5) Inspira profondamente e vibra sei volte la parola SAT, e per ultimo il NAM. Il tutto deve essere cantato in un’unica espirazione.
Quando vibri il SAT, fa in modo che la lettera “A” sia particolarmente prolungata e vibrala abbassando e alzando il volume delle voce, come un’onda del mare. Il NAM, invece sarà vibrato ripetendo la sillaba così com’è.
Ad ogni ripetizione della parola SAT e dell’ultima di NAM, concentrati per spostare il suono lungo la tua schiena, partendo dal basso.
Durante ogni onda la tua attenzione si focalizzerà su un chakra diverso, che sarà avvolto dall’energia del mantra. Immagina di portare questa forza universale in questi punti:
1) Base del corpo (SAT)
2) Zona genitale (SAT)
3) Ventre (SAT)
4) Cuore (SAT)
5) Collo (SAT)
6) Centro della fronte (SAT)
7) Parte superiore della testa (NAM)
Alla fine, inspira e concludi la meditazione vibrando altre tre volte il “Sat Nam”
Cosa c’è dietro.
Già sulla prima parola, SAT, si potrebbe aprire un dibattito sulla natura della verità, su cosa sia, come possa essere esperita e così via… Argomenti molto interessanti, che attengono più alla filosofia occidentale che al Kundalini Yoga, che è una disciplina che si basa su di una “consapevolezza applicata” senza perdersi in sterili speculazioni, creando azioni finalizzate al raggiungimento di risultati pratici molto precisi.
Per questa ragione è possibile che una delle forme della verità, per chi pratica il Kundalini Yoga, possa essere il sentire profondo della propria anima, che è, auspicabilmente, l’unica guida attendibile per non rimanere imbambolati a girare sulla giostra del Karma, tra cavalli luccicanti, tigri volanti e cammelli parlanti! (Ma cosa ho scritto?… Aspetta che ci riprovo)
La verità che c’è nell’anima sarebbe un’emanazione di quella goccia di Infinito che è stata instillata in ogni essere vivente alla sua nascita. Il che, tradotto in comprensibilese moderno 2.0, potrebbe essere un frammento della divinità generatrice, che avendo contezza del “tutto” è essa stessa la creatrice di ciò che è vero.
Il NAM, invece, indica l’espressione dell’identità. Immagino sia piuttosto evidente l’assonanza tra NAM e NOME, o NAME in Inglese, cosa che semplifica di molto la mia opportunità di condividere in modo più semplice e sintetico questo concetto: il nome che hai non è la persona che sei. Serve nella stragrande maggioranza dei casi per indentificarti, per agevolare la relazione con i tuoi simili. È qualcosa di molto simile alla tanto citata mappa che non corrisponde mai al territorio.
A questo punto “Vera Identità” potrebbe semplicemente essere una menzogna, o uno dei tanti inganni di Maya e forse lo è… Ma è un inganno funzionale. Perché sebbene il seme sia proprio un ossimoro, la luce del SAT illuminando il NAM, lo rende visibile soprattutto attraverso l’ombra che il NAM proietta, ovvero l’identità di cui sopra, che esiste nella luce senza dissolversi, per creare un testimone attendibile dell’esperienza umana. (Ma cos’ho scritto? E so’ 2!)
Perciò il SAT ha bisogno di un testimone per essere tale ed il Nam ha proprio questa funzione essendo il contenitore della realtà immaginata che viene illuminata dalla verità.
Dove tutto nasce e si trasforma
Questo “mantra seme” o Bijia Mantra, può ricongiungere la parte sottile e la parte densa che è in ognuno, grazie alla vibrazione di queste due parole.
Ed è proprio nella sua natura di “seme” che è celata una delle sue qualità fondamentali. Il seme è un portatore naturale di vita, di novità e grazie a queste caratteristiche il SAT NAM è uno strumento estremamente efficace per rompere i vecchi schemi e liberarsi delle abitudini che non portano felicità. La capacità del SAT di trascendere il tempo e lo spazio, costringe il Nam a gettare la maschera, liberandoci dal ciclo di “azione e reazione” mentre la consapevolezza si sposta più in alto, riuscendo a vedere la verità che prima era celata nell’ombra del NAM.
Da dove proviene
Scritto nell’antica lingua dei Sikh, il Gurmukhi, SAT NAM è il seme che nasce dal “Mul Mantra”, o mantra Radice, che Guru Nanak pronunciò nel momento della sua illuminazione spirituale. Nei suoi versi si manifesta il nucleo, la verità essenziale della creazione e si dice che la sua vibrazione può essere così potente da cambiare anche il destino di chi lo vibra. Ma di questo ne parleremo prossimamente…
Per il momento… SAT NAM e viaggia felice.